In questo articolo affrontiamo la tematica della ricostruzione dei legamenti della caviglia.
Il filmato, gentilmente fornito dalla società sportiva F.C. Francavilla, racconta il recupero del calciatore Fabio Pioggia, dopo l’intervento chirurgico di ricostruzione dei legamenti laterali della caviglia.
La caviglia, anatomicamente denominata Tibio-Tarsica, è un’articolazione molto sollecitata durante l’attività sportiva ed è, per questo motivo, frequentemente soggetta ad infortuni.
La stabilità della tibio-tarsica (T.T.) è assicurata dai legamenti che si dispongono ai suoi lati. Dal lato mediale si trova il legamento deltoideo, teso tra il malleolo tibiale e l’astragalo, il calcagno e lo scafoide. E’ un legamento molto robusto che va raramente incontro a stiramenti o a rotture.
I legamenti laterali della T.T. si inseriscono sul malleolo laterale e si dirigono distalmente verso l’astragalo (Peroneo Astragalico Anteriore; P.A.A. ) e verso il calcagno (Peroneo-Calcaneale; P.C.). Un altro legamento molto importante lega l’astragalo al calcagno (Astragalo Calcaneale Interosseo; A.C.). Si sottolinea che i legamenti laterali della Tibio-Tarsica (T.T.) stabilizzano non solo la T.T., ma soprattutto l’articolazione al di sotto dell’astragalo (Sottoastragalica, S.A.). La integrità della Sottoastragalica, ricca di terminazioni propriocettive, è fondamentale per la stabilità del retropiede.
Le distorsioni ripetute lacerano anche il legamento che protegge la Sottoastragalica (Interosseo). Questo legamento si trova all’interno del Seno del Tarso tra astragalo e calcagno. La instabilità coinvolge anche l’articolazione Sottoastragalica. Questo distretto del piede è delicatissimo. Il danno dei tessuti ivi localizzati può dare origine, oltre alla instabilità, anche a una sintomatologia molto dolorosa. Poiché i traumi distorsivi si producono più frequentemente con il piede in inversione (voltato verso l’interno) sono i legamenti laterali a rompersi più di frequente. Nella maggior parte dei casi si tratta di stiramenti o di rotture parziali.
Un buon periodo di immobilizzazione, l’applicazione di ghiaccio, il tenere l’arto sollevato, e la compressione elastica permettono la guarigione delle lesione dei legamenti laterali della T.T. Una riabilitazione accurata e sufficientemente prolungata insieme con l’uso di appositi tutori, consente la ripresa dello sport.
Nei casi in le lesioni legamentose non vengano curate in maniera appropriata le distorsioni tendono a ripetersi in maniera sempre più grave. I legamenti rimangono lacerati ed allentati. La T.T. è soggetta alla lassità legamentosa e quidi alla instabilità. In questa situazione clinica le distorsioni non si producono solo durante le sollecitazioni sportive, ma interferiscono anche con la vita quotidiana. Le distorsioni non causano solamente la lesione dei legamenti, ma comportano anche l’urto violento delle superfici articolari ricoperte di cartilagine. La cartilagine articolare traumatizzata può frantumarsi e dare luogo a detriti articolari. Al cospetto del danno cartilagineo la membrana sinoviale si infiamma e si ispessisce. Il liquido sinoviale aumenta e l’articolazione va incontro al versamento articolare. In queste condizioni l’articolazioneT.T. corre il rischio di andare incontro ad una precoce usura delle superfici articolari.
Allo scopo di interrompere il processo degenerativo a cui va progressivamente incontro la T.T. si ricorre all’intervento di ricostruzione dei legamenti della T.T.(caviglia) Gli interventi che si eseguono prevedono:
[arrow_list_one]
- la sutura dei frammenti dei legamenti allo scopo di ottenere una cicatrice solida che garantisca la stabilità;
- la ricostruzione dei legamenti mediante una porzione di tendine della caviglia.
[/arrow_list_one]
Si utilizza una struttura anatomica della caviglia, il tendine del Peroneo Breve.
Questa struttura viene disposta esattamente nei punti ove normalmente si inseriscono i legamenti. In questi precisi punti anatomici il tendine viene saldato mediante apposite viti in titanio. Viene così ottenuta una perfetta ricostruzione anatomica, con tessuto collagene sano e non soggetto a rigetto poiché appartiene al paziente. Si ottiene inoltre una stabilità immediata.
La caviglia operata viene protetta mediante un tutore che consente una mobilizzazione parziale.
Il carico viene ripreso dopo tre settimane con due stampelle.
Entro un mese dall’intervento il paziente deambula normalmente senza stampelle.
Viene iniziato un programma di riabilitazione che dura un mese.
All’inizio del terzo mese il paziente è in grado di correre.
All’inizio del quarto mese si riprende l’allenamento tecnico che prevede i cambi di direzione, i salti e la possibilità di calciare.
Può accadere che sia presente una alterazione del corretto assetto della caviglia, che predispone al trauma distorsivo. Questa evenienza è data dal calcagno deviato in varismo, cioè verso l’interno. La caviglia viene trovarsi su di un piano inclinato lateralmente che facilita la distorsione. Occorre correggere questa alterazione mediante una osteotomia che consente il re-allineamento del calcagno. L’osteotomia del calcagno guarisce nel medesimo tempo della ricostruzione legamentosa. Alla ripresa della deambulazione il paziente si ritoverà con la T.T. stabile e in asse.