La tecnica migliore per la correzione dell’alluce valgo è quella che rende l’alluce bello rettilineo e quella che non lo fa tornare (recidivare).

La problematica dell’alluce valgo è sicuramente una patologia molto frequente e che colpisce principalmente il sesso femminile. Come abbiamo visto nell’articolo precedente, esistono alcuni trattamenti che possono attenuare il dolore ma sicuramente non sono in grado di far scomparire del tutto l’alluce valgo.

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Aspetto clinico dell’alluce valgo

Il Dott.  Andrea Scala, dopo anni di ricerca, ha messo a punto una tecnica pubblicata in U.S.A. nel 2013, si tratta di un’operazione che può evitare le problematiche che alle volte insorgono a seguito della tecnica percutanea. La tecnica ideata dal Dott. Scala è in grado di sezionare l’osso deformato per poterlo riposizionare e riallineare con tutte le altre dita del piede. Il tutto grazie ad un’incisione di pochissimi millimetri che viene effettuata sulla cute TECNICA MINI INVASIVA.

Potete approfondite la conoscenza della tecnica del Dott. Andrea Scala per il trattamento dell’alluce valgo recidivo consultando i due articoli su questo tema pubblicati dalla rivista americana Foot & Ankle Specialist:

1) Andrea Scala, MD, Massimo Cipolla, MD, Silvana Giannini, MD, PhD, Giulio Oliva, MD  “The Modified Subcapital Metatarsal Osteotomy in the Treatment of Hallux Valgus Recurrence” First Published October 4, 2019

2)Andrea Scala MD, Domenico Vendettuoli, MD “Modified Minimal Incision Subcapital Osteotomy for Hallux Valgus Correction” Volume: 6 issue: 1, page(s): 65-72 . Article first published online: January 4, 2013; Issue published: February 1, 2013

La chirurgia MINI INVASIVA è una scelta molto valida perché può effettivamente correggere tutte le patologie che hanno portato alla deformità dell’ alluce valgo. Dal momento che la correzione è molto molto accurata  si tratta di una tecnica consigliata nel maggior numero dei casi. Per raggiungere il miglior esito, il Dott. Andrea Scala suggerisce la sua tecnica, un metodo molto efficace e poco invasivo per far tornare il piede alle sue funzionalità principali. Lo scopo del trattamento chirurgico è semplicemente quello di restituire all’alluce la sua posizione corretta.

In questo modo sarà possibile:

  • Correggere la disposizione delle ossa, tendini e legamenti e riallineare l’alluce;
  • Migliorare l’angolo di valgismo, riallineando le superfici cartilaginee;
  • Rimuovere la sporgenza ossea, in poche parole eliminare la cipolla;
  • Portare il piede alla sua posizione naturale.

Come anticipato nell’articolo precedente, l’alluce valgo è una patologia che può colpire veramente chiunque. Si tratta di un problema che può comportare dei danni permanenti e se non curato, peggiora con il passare del tempo. Ecco perché è molto importante intervenire il prima possibile per correggere o perlomeno alleviare i sintomi di dolore. Alleviare i sintomi dell’alluce valgo è possibile, infatti esistono alcuni consigli importanti da prendere in considerazione per non peggiorare il problema:

  • Evitare delle scarpe troppo rigide, tacchi, scarpe deformate o comunque calzature di pessima qualità. Oltre a recare danno al piede, fanno male a livello di postura, quindi posso compromettere anche la colonna vertebrale.
  • Evitare di stare in piedi per un tempo prolungato, oltre a far male alla postura, può peggiorare notevolmente l’alluce valgo.
  • Fare fisioterapia e prendersi cura della propria problematica;
  • Non sforzare il piede con sport troppo violenti o carichi eccessivi.

Alluce valgo: decorso post-operatorio e postura

Tutti i pazienti operati ricevono il PROTOCOLLO POST-OPERATORIO contenente tutte le opportune indicazioni per effettuare una corretta convalescenza. La regola principale che il paziente deve osservare è di tenere il piede sollevato. E’ questo l’unico metodo per evitare il gonfiore post-operatorio. Se non si obbedisce a questa semplice regola il piede rimane gonfio per molte settimane e per molti mesi. Ricordate che con il piede gonfio non si possono mettere le scarpe! Quindi che senso ha camminare subito su di un piede appena operato con il pericolo di spostare la correzione e di mantenere inutilmente il piede gonfio per mesi. Visto che si è presa la decisione di fare l’intervento, tanto vale usare tutte le accortezze per fare in modo che tutto vada bene e che il piede si sgonfia il prima possibile. 10 – 15 giorni di attenzione con il piede alzato non hanno mai ucciso nessuno. Quanto sono brutti gli esiti di un intervento che non è andato bene! Quanto è difficile riparare dei veri e propri disastri!

Come prosegue il periodo di guarigione?

L’organismo è impegnato nel processo di guarigione e va disturbato il meno possibile. Ovviamente, il decorso varia da paziente a paziente a seconda della gravità del caso e della difficoltà dell’intervento. Dopo 10 giorni circa si fa la prima medicazione e si rimuove il bendaggio fatto in sala operatoria. Viene consegnato il sandalo post-operatorio tipo PODALUX, con il quale i pazienti iniziano a caricare. Va sottolineato che non c’è un vantaggio a caricare immediatamente dopo l’intervento, anzi. Il piede è “fratturato”e,  come tutti sanno, c’è un grave rischio di spostamento della accurata correzione

Come procede la ripresa dell’attività lavorativa e sportiva?

Solitamente vengono effettuate due medicazioni ogni 15 circa. Una volta che l’alluce è guarito e visibilmente ben allineato, il paziente torna alla sua normale vita quotidiana e alla attività lavorativa dopo un mese circa. Si possono indossare le proprie scarpe: è proprio valsa la pena di stare a riposo con il piede sollevato! Quando si tratta di un atleta dopo 3 mesi può ricominciare l’allenamento. Si esegue una prima Rxgrafia di controllo dopo un mese e la seconda Rxgrafia dopo tre mesi.

È prevista la fisioterapia?

La fisioterapia non sempre è necessaria. Le altre articolazioni di grosse dimensioni quali anca e ginocchio e spalla necessitano di una fisioterapia eseguita da un fisioterapista energico e in grado di spostare voluminose strutture scheletriche, articolari e muscolari. Contrariamente alle grandi articolazioni la mobilizzazione è delicata e solo il paziente può dosare il movimento a seconda del dolore percepito. Una mobilizzazione troppo energica corre il rischio di spezzare l’osso operato. Una mobilizzazione insufficiente può portare alla rigidità articolare. Solo il paziente operato ha l’interesse a recuperare il normale movimento della parte operata senza danni. C’è un altro elemento importante, non si può fare una sola seduta di 20 min – mezz’ora. I  movimenti vanno eseguiti per venti minuti i per 4- 5 volte al dì.

La RIABILITAZIONE DOPO L’INTERVENTO PER ALLUCE VALGO è una auto-riabilitazione eseguita dai pazienti. La mobilizzazione delle articolazioni operate è molto delicata e va fatta a lungo, molte volte al giorno. Nei casi in cui persista edema, gonfiore, pesantezza della gamba operata si posso fare delle sedute di lifodrenaggio manuale, TECAR, magnetoterapia.

In questo video una paziente operata un mese fa mostra come effettuare la auto-riabilitazione dopo l’intervento di Alluce Valgo.

 

L’intervento chirurgico dell’alluce valgo è essenziale se il dolore inizia a farsi sentire. Molto spesso ci troviamo davanti a dei problemi di postura gravi dovuti all’alluce valgo. Se ci troviamo davanti ad una patologia particolarmente grave tutta la postura diventa sbagliata. Quando l’alluce non è allineato in modo corretto e naturale con il 1° metatarso, l’articolazione non è funzionante in modo perfetto. In molti casi l’alluce valgo si accompagna ad una pronazione del piede, anche nei soggetti giovani. Per questo motivo, la deambulazione, la camminata, la corsa o una qualsiasi attività sportiva vengono svolte in modo scorretto.

Alluce valgo: la metatarsalgia

Che cosa comporta l’alluce valgo nella postura?

L’alluce normale porta su di sé la maggior parte del peso del corpo nella fase di spinta del passo. L’alluce valgo è caratterizzato da due fattori patologici:

  1. A) spostamento e allontanamento del 1° metatarso dagli altri metatarsali
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Lo schema mostra lo spostamento e l’ allontanamento del 1° metatarso dagli altri metatarsali

B) spostamento verso l’alto del 1° metatarso e dell’alluce, che appoggia di meno al suolo. Questo comporta la diminuzione della forza nella fase di spinta del passo. Il peso del corpo che non viene sostenuto dall’alluce si sposta sui metatarsi laterali, che sono sottili e fragili. Questo è il motivo per cui si sviluppa la METATARSALGIA.

Alluce valgo metatarso spostamento alto

Lo schema mostra lo spostamento verso l’alto del 1° metatarso e dell’alluce

Che cos’è la metatarsalgia?

La metatarsalgia è una patologia dolorosa dell’avampiede che si crea da un appoggio alterato o scorretto delle ossa del piede al suolo. In questo modo si crea una distribuzione patologica del peso del corpo sui metatarsi, con la conseguente formazione di callosità. Questa problematica si presenta nel momento in cui i metatarsi laterali, i tendini, le capsule articolari e i legamenti delle dita piccole sono sovraffaticati, infiammati e molto dolorosi.

I calli che si formano sono particolarmente dolorosi, e alle volte sono praticamente impossibili da rimuovere. La metatarsalgia, se trascurata, può contrarre le dita piccole fino al punto da formare le “dita a martello”. In questo modo, diventa impossibile infilare delle calzature e anche le attività quotidiane diventare particolarmente difficili da svolgere.

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Lo schema mostra la tipica sede della metatarsalgia e della callosità.

Alluce valgo: come riconoscerlo?

Se pensi di essere affetto da questa patologia ti consigliamo di prenotare una visita con il Dott. Andrea Scala. Il miglior ortopedico con sede a Roma, il quale sarà in grado di verificare la presenza di questa problematica e consigliarti il miglior trattamento.
In ogni caso, per riconoscere un problema come quello dell’alluce valgo è opportuno osservare queste caratteristiche:
1) la testa del primo metatarso sporge dal piede internamente e forma la caratteristica “cipolla”;
2) la pelle della zona che sta sopra la “cipolla” è la borsa sottocutanea infiammata  è visibilmente arrossata (in alcuni casi tumefatta).
Nonostante sia semplice riconoscere la deformità ad occhio nudo, la visita specialistica e la Rxgrafia sono necessarie per evitare che l’alluce valgo possa peggiorare con il tempo. Come abbiamo potuto osservare, si tratta di una problematica evolutiva che peggiora con il passare del tempo. Per questo motivo, è opportuno curarla in tempo e se possibile prevenirla. La visita specialistica è consigliata per una corretta diagnosi, sia per quanto riguarda il grado di deformità sia per poter valutare il piede nel suo complesso.

Tutori e plantari non bastano

Prima di leggere questo paragrafo dobbiamo sempre tenere presente che l’alluce valgo è una deformita genetica familiare ereditaria. Si può scegliere di convivere con questa deformità per tutta la vita e decidere di non fare nulla. Sono cose che capitano. Ma non ha senso parlare di prevenzione dal momento che all’interno di alcune famiglie è presente in maniera predefinita.

Per quanto riguarda i rimedi naturali o comunque non invasivi, possono essere utili per alleviare i sintomi ma non per curare definitivamente il problema. Questo perché si tratta di una deformità scheletrica e quindi con la necessità di un intervento a tutti gli effetti.

Se l’alluce tende ad accavallarsi, possono essere molto utili dei separatori di plastica o di silicone tra mettere tra il primo e il secondo dito. Nonostante non si tratti di un metodo permanente, è una buona soluzione per evitare che la situazione peggiori. I tutori sono perfetti per ridurre la tensione che viene a crearsi, inoltre, favoriscono la correzione dell’infiammazione.

Nonostante siano utili, i tutori, plantari, l’applicazione di ghiaccio e i pediluvi con gli olii essenziali non possono guarire in modo definitivo l’alluce valgo. Questo è un lato molto importante da sottolineare per far capire al paziente che serve agire in modo più incisivo per correggere la problematica definitivamente.  Quando parliamo di soluzioni temporanee, indichiamo dei metodi che non hanno nessun effetto correttivo sulla deformità che peggiora con il tempo. In ogni caso sono ottimi rimedi per alleviare i sintomi per breve lasso di tempo.

Prevenzione dell’alluce valgo

La miglior prevenzione per quanto riguarda l’alluce valgo è sicuramente quella di portare sempre delle calzature idonee. Stringere il piede o comunque fasciarlo in una scarpa non adatta può peggiorare notevolmente i sintomi, addirittura amplificare il dolore e creare ulteriori problematiche.

Prevenire l’alluce valgo è possibile fino ad un certo punto, come abbiamo anticipato, infatti, non dipende sempre da noi. In ogni caso, nonostante si tratti di una problematica che può dipendere dalla genetica è opportuno evitare delle abitudini che potrebbero peggiorarla. Sicuramente, i tacchi alti e le scarpe di bassa qualità possono essere una delle motivazioni che portano l’alluce valgo ad un peggioramento Le scarpe strette possono forzare le dita l’una contro l’altra, infatti si tratta di una patologia rara nelle popolazioni che non indossano le scarpe a lungo. Bisogna sempre assicurarsi di indossare delle calzature che abbiamo uno spazio a sufficienza muovere liberamente le dita.

Soffri di alluce valgo ma non sai a chi rivolgerti per ricevere il consiglio di un esperto?

Ti consigliamo di contattare il Dott. Andrea Scala, chirurgo ortopedico a Roma per poter fissare un appuntamento e ricevere il parere di un esperto.

Contatta Il Dott. Scala

protesi-caviglia-dott-scalaIl Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:

Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton

Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.