Tra tutti i tendini, quello d’Achille è il più lungo del nostro corpo e quello maggiormente sollecitato. La sua potenza è tale da riuscire a sollevare il corpo durante la contrazione del tricipite ed è uno dei tendini più utilizzati durante lo sport.
Insieme al piede e ai tendini della caviglia, riveste dunque un ruolo rilevante nel nostro organismo e ci permette di portare a termine i nostri movimenti.
Camminare, saltare, correre: a volte si danno per scontate queste attività, dimenticando che dietro a queste azioni si nasconde l’importante lavoro dei muscoli e di altre zone del nostro corpo.
Ecco perché occorre prestare massima attenzione ad ogni sintomo anomalo che si presenta nella nostra quotidianità, rivolgendosi esclusivamente ai migliori specialisti
Tendine d’Achille, cos’è e perché è così importante
I tendini sono strutture anatomiche essenziali per il nostro corpo, capaci di assicurarci stabilità, anche nel movimento del corpo. Si tratta di fasce di tessuto connettivo fibroso flessibile che contengono collagene e che uniscono un determinato muscolo ad un osso.
Si potrebbero immaginare come corde elastiche formate dall’intreccio di più fili che, azionate dai muscoli, sono in grado di attivare le articolazioni per il movimento, rendendoci agili, aggraziati e controllati negli spostamenti. Tra questi il Tendine d’Achille è il più grosso e prende posto nella parte posteriore della gamba unendo i muscoli del polpaccio al calcagno. È grazie al Tendine d’Achille se possiamo sollevare il tallone ed abbassare l’avampiede, camminando anche sulle punte, oltre a sostenere ed assorbire le forze di tensione e le potenti sollecitazioni che si mettono in atto nel momento di una camminata, una corsa o altre attività sportive e quotidiane. Tutto questo impedendo importanti traumi al piede.
I tendini sono parti anatomiche molto potenti, ma allo stesso tempo molto fragili e delicate. In particolare, il Tendine d’Achille proprio per la sua posizione ed importanza può essere spesso soggetto a tendiniti, ovvero a delle infiammazioni e rotture.
Tendine d’Achille e patologie: a cosa fare attenzione
Il Tendine d’Achille riveste un ruolo fondamentale nei movimenti delle gambe e dei piedi. Per via delle continue sollecitazioni, può essere soggetto a diverse patologie. Tra le più comuni c’è di certo l’infiammazione, una situazione dolorosa che può essere causata da un trauma, un sovraccarico al tendine, da una pratica sportiva scorretta o, al contrario, dalla sedentarietà. L’infiammazione si presenta con un forte dolore alla gamba che tende a peggiorare in caso di sforzi agli arti inferiori, accompagnata da gonfiore e senso di rigidità.
Solitamente si tratta di una patologia che, dopo esami e analisi specifiche, può essere curata attraverso l’utilizzo di antinfiammatori, riposo dell’arto coinvolto, utilizzo di ghiaccio più volte al giorno e sedute di fisioterapia.
Occorre prestare molta attenzione all’insorgere di questi problemi ed evitarne soprattutto la cronicità (che trasforma la tendinite in tendinosi, con danneggiamento del tendine) che potrebbe rendere necessaria l’operazione chirurgica per guarire definitivamente.
Tendine d’Achille: rottura e operazione
Può succedere che il Tendine d’Achille si rompa. In questi casi siamo di fronte ad un infortunio grave dove il tendine è lacerato e occorre intervenire per recuperare le capacità motorie del soggetto. Nella maggior parte dei casi la lacerazione avviene per traumi gravi ed improvvisi anche se questa condizione si può verificare in caso di una tendinite trascurata.
Nell’eventualità in cui si sia verificata la rottura del Tendine d’Achille, i sintomi sono chiari e vanno dal dolore acuto e improvviso nella zona del tendine e del polpaccio che avviene subito dopo la lacerazione fino alla zoppia del piede. Non solo: chi si è rotto questa parte importante dell’organismo avrà sentito anche il suono della rottura, che è percepito dall’orecchio umano come uno schiocco sordo. Inoltre, la parte coinvolta si gonfierà subito e si avvertirà un senso di rigidità alla caviglia.
In questo caso, dopo l’analisi accurata di uno specialista ortopedico e con esami specifici, si procederà con la ricostruzione del tendine, ovvero un’operazione chirurgica che permetterà al paziente di riappropriarsi dei normali movimenti.
Nei casi più gravi, però, quando il Tendine d’Achille è irrecuperabile, lo specialista può intervenire anche con un trapianto tendineo. Si tratta di un’operazione chirurgica in cui un tendine sano viene utilizzato per sostituire la parte deteriorata.
Rottura Tendine d’Achille: perché colpisce spesso gli sportivi?
Solitamente (ma non sempre) chi si rompe il Tendine d’Achille è uno sportivo. Calciatori, tennisti, corridori,… sono spesso soggetti alla rottura e alla lesione di questo tendine. Questo perché molti di loro utilizzano scarpe inadatte oppure si allenano su terreni di pessima qualità, sovraccaricano il tendine oppure si allenano in maniera non adeguata. Spesso capita anche che si metta a dura prova la resistenza meccanica del tendine o che alcune patologie o infiammazioni (dovute a traumi sportivi) finiscano con il danneggiare irrimediabilmente lo stesso.
Tendine d’Achille: post-operazione
Solitamente il paziente che deve essere operato al Tendine d’Achille lesionato dovrà indossare un tutore in modo da tenere fermo il piede che, allo stesso tempo, dovrà essere mantenuto in posizione sollevata per ridurre l’ematoma della rottura.
Dopo 15 giorni si potranno rimuovere i punti di sutura e il paziente potrà iniziare a muoversi aiutandosi con le stampelle, mantenendo sempre il tutore. Dopo quattro settimane la deambulazione potrà avvenire senza tutore e con il solo ausilio delle stampelle.
In base alla situazione medica del soggetto, non passerà molto tempo prima che la deambulazione avvenga nuovamente in maniera normale. Inoltre, dopo qualche mese, generalmente tre dall’operazione, si potrà ricominciare con l’attività sportiva, seppur in maniera leggera.
Il decorso post-operatorio sarà seguito sempre e comunque dallo specialista che consiglierà, anche in base ai progressi, la strada migliore da percorrere.
Importante è rivolgersi sempre agli specialisti ortopedici.
Contatta Il Dott. Scala
Il Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:
Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton
Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.