In questo articolo prendiamo in esame un trauma della caviglia piuttosto infrequente, ma molto doloroso e molto invalidante. La lussazione dei tendini peroneali (o peronieri) è una patologia traumatica della caviglia che consiste nello strappo o nel distacco del retinacolo peroneale superiore dall’osso del malleolo peroneale. Questo evento traumatico della caviglia ha una maggiore incidenza statistica nei soggetti che praticano lo sport. L’articolo esamina tutti gli aspetti di questa importante patologia della caviglia soffermandosi su tutti gli aspetti specifici:
-Anatomia dei tendini peroneali
-Meccanismo della lussazione dei tendini peroneali
-Aspetti clinici della lussazione dei tendini peroneali (con esame della fase acuta e della fase cronica)
-Trattamento incruento o conservativo
-Intervento chirurgico
-Riabilitazione post-operatoria
Anatomia dei tendini peroneali
I due tendoni peroneali (o peronieri) scorrono in una doccia scavata nell’osso in sede posteriore, nel malleolo peroneale. Durante i movimenti della caviglia normalmente i due tendini peronieri non escono dal profilo del malleolo peroneale perché sono trattenuti nella loro sede dal retinacolo peroneale superiore dei peronieri.
Più distalmente al malleolo peroneale, a livello del calcagno, si trova il retinacolo peroneale inferiore dei peronieri, che contribuisce a trattenere i due tendini nella posizione anatomica, aderenti alla parete ossea.
Meccanismo della lussazione dei tendini peroneali
Il meccanismo di rottura del retinacolo superiore dei peronieri consiste nel movimento di estensione forzata della caviglia. Il piede è saldamente appoggiato al suolo e la caviglia si trova piegata in estensione. Come quando si è pronti per partire per uno sprint. Ma il meccanismo lesionale più frequentemente descritto è la contrazione improvvisa e inaspettata che causa una violenta contrazione muscolare mentre la caviglia è come bloccata e non libera di muoversi. L’altro meccanismo di rottura del retinacolo superiore dei peronieri è la fase di ricaduta da un salto su di una superficie irregolare. I muscoli peroneali si contraggono violentemente mentre la caviglia si trova in estensione forzata ed in una imprevista posizione di precario equilibrio. In questi momenti avviene la rottura del retinacolo superiore dei tendini peroneali. Nella maggior parte dei casi è il tendine Peroneo Lungo che esce dal retinacolo rotto e si porta anteriormente al malleolo peroneale.
Aspetti clinici della lussazione dei tendini peroneali
FASE ACUTA
La lussazione dei tendini peroneali è molto dolorosa. La caviglia infortunata si gonfia istantaneamente perché il traumatico distacco dall’osso della guaina fibrosa causa un copioso versamento di sangue.
La mobilità articolare della caviglia non è compromessa, dal momento che non ci sono danni articolari, ma il paziente tiene ferma l’articolazione per non avvertire dolore.
La diagnosi di lussazione dei tendini peroneali non è sempre immediatamente evidente né per il paziente né per chi presta il primo soccorso. Molto spesso questa lesione viene confusa con la distorsione della caviglia oppure con la rottura dei legamenti della caviglia. Questo si deve anche al fatto che i casi di distorsione della caviglia sono molto più frequenti della lussazione dei tendini peroneali, considerando l’incidenza statistica dei traumi del Pronto Soccorso.
FASE CRONICA
In molti pazienti la lussazione dei tendini peroneali diventa evidente a distanza di tempo, solo dopo che l’ematoma che si forma con il trauma viene riassorbito e sparisce.
Solo dopo che la caviglia infortunata ha recuperato la mobilità, il paziente si accorge che i tendini peronieri escono dalla sede posteriore della caviglia e si spostano facilmente anteriormente al malleolo peroneale. La lussazione continua è dolorosa all’inizio. Ma dopo ripetuti episodi il dolore tende ad aumentare. Il dolore è dovuto alle lesioni e alle rotture subite dal tendine che urta contro il malleolo peroneale ad ogni episodio di lussazione.
La lussazione dei tendini peronieri non viene tollerata bene dai soggetti che praticano lo sport attivo. Il paziente affetto da lussazione dei tendini peronieri vive con apprensione e ansia gli improvvisi episodi di lussazione tendinea accompagnati da dolore e limitazione funzionale.
lussazione dei tendini peroneali – trattamento incruento o conservativo
La terapia medica con anti infiammatori e la fisioterapia non risolvono il problema.
Il bendaggio rigido oppure elastico della caviglia non riesce a trattenere i tendini nella sede anatomica.
L’uso di tutori con bande elastiche a “8” oppure rigidi bivalve tipo AIR CAST non riescono a trattenere i tendini nella sede anatomica.
lussazione dei tendini peroneali – intervento chirurgico
L’intervento chirurgico è l’unico provvedimento medico che consente al paziente di ripristinare la funzionalità della caviglia e di tornare allo sport. L’intervento chirurgico consiste nel modificare la forma del malleolo peroneale e nel ricostruire il retinacolo peroneale superiore in modo da rimettere in sede i due tendini peronieri e trattenerli in sede in modo più naturale possibile.
Dopo l’intervento si applica un gesso che il paziente indossa per 30 giorni.
lussazione dei tendini peroneali – la riabilitazione post-operatoria
La lussazione dei tendini peronieri (peroneali) è una patologia che consiste in uno strappo o un distacco del retinacolo peroneale superiore dal malleolo peroneale.
La fisioterapia prima dell’intervento è praticamente inutile nella lussazione dei peronieri.
Solo l’intervento chirurgico consente al paziente di ripristinare la funzionalità della caviglia e di tornare allo sport.
Dopo la rimozione del gesso il paziente deambula con un tutore rigido. Quando non c’è più dolore e il gonfiore è diminuito si può passare ad una cavigliera elastica. Si consiglia sempre di riprendere la deambulazione immersi in piscina.
Dopo 50 giorni si può iniziare a fare jogging e fare giri di campo sull’erba o sull’erba sintetica.
Dopo 90 giorni si può iniziare con i saltelli, con il percorso tra i birilli e i cambi di direzione
Se la caviglia sta bene, è stabile, non è dolente, non si gonfia si può tornare allo sport, magari in una frazione della partita.
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Il dott. Andrea Scala svolge la propria attività ambulatoriale presso la clinica “ARS MEDICA”
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Dott. Andrea Scala
Specialista del piede e della caviglia
Specialista in Medicina dello Sport
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
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