Il dott. Andrea Scala ha pubblicato una originale tecnica mini invasiva per l’intervento all’Alluce Valgo. Vi sono nei libri di Ortopedia più di 100 tecniche che con il tempo sono state superate.
Vuoi saperne di più? Scopri la pubblicazione del Dottor Scala sulla rivista Foot & Ankle Specialist. La pubblicazione su questa rivista è un onore nel mondo della medicina e afferma il Dottore come uno dei massimi esperti nel campo della chirurgia del piede.
Che cos’è l’alluce valgo?
Osservando quella piccola sporgenza infiammata al fianco dell’alluce si potrebbe pensare a qualcosa di poco conto, in realtà questa patologia va ben più in profondità di quello che si possa immaginare.
L’alluce valgo è una patologia particolarmente frequente nella popolazione italiana e mondiale. Si stima che circa 1 donna su 5 soffra di questa condizione, in alcune regioni, addirittura, si può arrivare quasi al 70% delle donne affette! Tipicamente è una condizione prevalente nella popolazione femminile in età matura.
Arrivare ad una diagnosi di alluce valgo può sembrare semplice, dopotutto basta osservarsi i piedi! La presenza di una tumefazione mediale al primo dito del piede con una progressiva deformità che disegna un angolo con la punta verso l’interno (appunto valgo), sono i primi segni distintivi di questa patologia. A causa della frizione e del conflitto con le calzature, poi, si possono innescare dei meccanismi infiammatori con la comparsa di tumefazioni calde, elastiche, estremamente dolorose a livello della deformità; questo viene causato da una borsite acuta che si sovrappone al quadro di alluce valgo.
Fondamentale per la diagnosi e per l’adeguato planning pre-operatorio, è l’esecuzione di una semplice radiografia dei piedi. L’unica grande accortezza da seguire è la realizzazione di queste radiografie “sotto carico”, banalmente in piedi. Questa piccolo dettaglio permette di studiare al meglio quella che è la conformazione dei piedi, e delle sue ossa, durante la stazione eretta, così da poter meglio comprendere le cause biomeccaniche che hanno condotto allo sviluppo dell’alluce valgo.
Dopo aver visitato il piede e visionato le radiografie è possibile porre l’indicazione chirurgica.
Quale intervento è consigliato per l’Alluce Valgo?
Studiando la letteratura mondiale si scopre che esistono oltre cento diversi interventi per un solo problema: l’alluce valgo. Qualcuno potrebbe pensare che se esistono così tanti metodi diversi è perché nessuno di questi ha raggiunto la perfezione…ma non è così!
Nel tempo gli studi e la comprensione sull’eziopatologia dell’alluce valgo si son fatti sempre più dettagliati e ciò ha permesso di studiare interventi chirurgici più efficaci.
Le osteotomie
Con questo termine si intende la procedura chirurgica con cui si procede alla sezione dell’osso. Una vera e propria frattura che il chirurgo saggiamente opera così da poter riposizionare l’osso nella posizione più adeguata.
Solitamente l’intervento comincia con una sezione dell’iperostosi, la parte “in eccesso” dell’osso che genera l’antiestetica e dolorosa protuberanza del primo metatarso. Successivamente si procede ad eseguire un’osteotomia della testa del metatarso così da poterlo nuovamente centrare rispetto le due piccola ossa sesamoidi, la personale bussola del chirurgo per sapere di aver fatto un buon lavoro. Ottenuto il corretto posizionamento si procede al fissaggio dell’osteotomia con un mezzo di sintesi adeguato così da poter mantenere il risultato nel tempo.
L’angolo di taglio, eventuali resezioni cuneiformi ed il riposizionamento della testa metatarsale vengono scelti dal chirurgo in base alla pianificazione pre-operatoria.
Se esistono diverse decine di osteotomie differenti sta proprio nella bravura del chirurgo scegliere quella più adatta alla situazione che si trova ad affrontare!
Tecnica classica o altro?
Per procedere alle osteotomie è necessario esporre l’osso. Classicamente si procede a grandi tagli chirurgici con dissezioni anatomiche molto invasive. Grazie alle moderne tecnologie e al progredire della medicina oggi è possibile eseguire il complesso intervento di osteotomia tramite un piccolo taglio di circa 3-4 cm medialmente al primo dito. Da questo piccolo accesso si giunge sul piano osseo dove si esegue il taglio. Tramite il medesimo taglio è possibile anche lavorare sui tessuti molli, tendini, muscoli e capsula così da magnificare il risultato chirurgico. Sempre grazie ad una sola incisione si è anche in grado di “scollare” eventuali aderenze che han portato l’alluce nella posizione scorretta. Al termine della procedura la ferita viene suturata e medicata nel tempo. Il risultato ultimo, dopo l’adeguata guarigione, è quello di una sottile cicatrice che si assottiglia sempre di più con il passare dei mesi.
Al giorno d’oggi alcuni chirurghi suggeriscono l’utilizzo della percutanea, impropriamente chiamata anche “laser”.
Si tratta di una fresa ad alta velocità che viene inserita tramite un piccolo accesso puntiforme, con cui è possibile eseguire le osteotomie di cui si è parlato. La resa estetica di questa metodica è indubbiamente favolosa, ma espone la paziente ad una serie di rischi aggiuntivi: il chirurgo opera alla “cieca” o in alternativa con l’utilizzo di radiazioni intra-operatorie; tutto l’osso che viene triturato resta all’interno e può favorire processi artrosici; il grado di accuratezza è minore; non è possibile eseguire tutte quelle complesse manovre sui tessuti molli, in quanto questi non vengono esposti.
Alla luce di queste motivazioni la percutanea può essere un validissimo strumento…ma solo in casi selezionati.
Contatta Il Dott. Scala
Il Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:
Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton
Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.
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