La durata della protesi di caviglia. Il corretto allineamento e l’appropriato montaggio delle componenti sono fondamentali per la durata dell’impianto.
Il rispetto dell’allineamento dell’arto e un corretto montaggio delle componenti contribuiscono alla prolungata durata della protesi della caviglia.
Quanto dura la protesi di caviglia?
Quanto dura la protesi di caviglia è la domanda più frequente che rivolgono i pazienti. Il materiale di cui è composto la protesi è acciaio, titanio, polietilene. Questi materiali presi singolarmente durano cento anni e più. La durata della protesi dipende solo in parte dai materiali e dal disegno industriale. La durata dipende dall’accuratezza del montaggio all’interno dell’organismo.
Ci sono dei criteri per il corretto montaggio della protesi?
Il primo elemento è l’anatomia della caviglia. Due malleoli conferiscono una grande stabilità all’astragalo, un osso privo di inserzioni tendinee. L’astragalo è per definizione molto instabile. Si capisce che rompendo malleoli e tagliando legamenti si può creare instabilità. La natura va protetta, va conservata durante l’intervento. Alterando la anatomia si rischia di creare una grande instabilità.
Quale è un altro criterio di per il corretto montaggio della protesi?
Il secondo elemento è la biomeccanica della caviglia. La meccanica della articolazione va rispettata e va riprodotta quanto più possibile. La natura ha allineato la caviglia secondo assi geometrici ben definiti. L’asse del piede si deve trovare al di sotto dell’asse della gamba. In linea con tibia e perone. Tibia e astragalo devono trovarsi paralleli nell’articolazione della caviglia protesica e quindi paralleli al piano d’appoggio al suolo. Occorre rispettare queste linee, questi assi geometrici, qualsiasi protesi si voglia impiantare. Se la natura non viene rispettata si va incontro al disastro.
Come si presenta un caso di errato impianto?
La Radiografia mostra la grave artrosi della caviglia. Si vede che lo spazio articolare è sparito e le ossa si toccano. Le linee geometriche mostrano che l’avampiede piede è girato verso l’interno (inversione), verso il malleolo tibiale.
L’artrosi della caviglia ha spostato clinicamente il piede?
La foto anteriore mostra l’inversione dell’avampiede. Nella visione anteriore si vede che il piede non è in linea con la tibia e si vede che l’astragalo e tutto il piede sono girati verso l’interno
Come è l’aspetto posteriore?
La visione posteriore mostra il calcagno varo. L’asse in arancione è spezzato perché il piede non è allineato rispetto alla tibia. Le linee gialle mostrano che l’articolazione non è in piano, non è parallela al suolo.
È possibile che alcuni ortopedici consigliano l’artrodesi di caviglia in situazioni come questa?
Può accadere che la grave deviazione della caviglia e dell’arto suggeriscono la artrodesi ad alcuni specialisti. Alcuni specialisti dicono ai pazienti che la caviglia presenta troppe difficoltà, che occorre fare troppe correzioni, che sarebbe un intervento complicato e che molto più semplicemente la protesi di caviglia non si può fare. Ecco perché viene ancora consigliata l’artrodesi. Ma ATTENZIONE! L’artrodesi non è così semplice come si potrebbe credere. Subire un intervento di artrodesi con la caviglia storta sarebbe un vero e proprio incubo.
Che cosa accade se viene impiantata la protesi di caviglia in questa caviglia tutta storta?
Sarebbe se le componenti venissero semplicemente appoggiate sulla tibia e sull’astragalo nella posizione storta e deviata. Si deve invece prima correggere lo spostamento della caviglia malata e solo dopo procedere al montaggio della protesi in posizione corretta.
Come mai la protesi sembra non allineata? Che cosa è accaduto in questo particolare caso?
Non sono state praticate le opportune correzioni pre operatorie e la protesi è stata montata così come si trovava la caviglia. La radiografia post operatoria mostra che la protesi di caviglia è stata montata in posizione sbagliata. Le componenti non sono al centro della caviglia, ma sono state montate sul versante laterale. In questo modo il polietilene viene schiacciato in maniera asimmetrica tra tibia e astragalo.
Che altro mostrano le Rxgrafie postoperatorie?
La protesi subisce il sovraccarico laterale. Il polietilene viene consumato prima, perché sottoposto a carichi asimmetrici e a sollecitazioni tangenziali. Il montaggio errato e i detriti del polietilene, schiacciato in modo asimmetrico, hanno causato la erosione del malleolo peroneale.
In questo particolare modello di protesi la situazione viene aggravata dal fatto che il polietilene urta ad ogni passo contro i bordi metallici dell’astragalo creando detriti di plastica.
Erosione del perone e componenti non parallele al suolo.La deviazione della caviglia rispetto alla gamba non è stata corretta. Il piede è spostato verso l’interno come prima. La caviglia è rimasta in varo e protesi è DEVIATA IN VARO. Le linee tangenti alle componenti (in arancio) non sono parallele al suolo e indicano che la protesi non lavora bene.
La colpa dell’insuccesso non è della protesi. La protesi non c’entra niente. La mancata correzione della deviazione della caviglia e il montaggio sbagliato hanno portato al fallimento.
Come si dovrebbe procedere nella caviglia deviata in varo ?
In questi casi si deve capire che i legamenti laterali si sono rotti definitivamente. Il piede, non più trattenuto lateralmente si è deviato all’interno. I legamenti interni sono molto robusti e hanno portato il piede ad aderire al malleolo tibiale. Prima di pensare di mettere la protesi di caviglia occorre scollare il piede dal malleolo tibiale e letteralmente rimettere il piede e l’articolazione sotto la tibia.Solo In questo modo la tibia e l’astragalo potranno avere componenti parallele al piano d’appoggio al suolo. Solo inquesto modo le componenti potranno lavorare bene.
Come si pianifica la protesi di caviglia ?
Prima di procedere all’impianto in una caviglia artrosica deviata si deve correggere quanto più possibile la anatomia devastata dalla malattia. La gamba, la caviglia e il piede si devono trovare in asse PRIMA dell’impianto della protesi. Va ripristinato l’asse longitudinale della gamba che deve cadere sul 2° metatarsale (oppure tra 2° e 3° metatarsale). Il calcagno si deve trovare nella posizione di valgo fisiologico di 7 – 8 gradi. Il piano pre-operatorio deve creare una nuova articolazione fatta di due componenti all’interno della quale si inserisce il polietilene.
Ci può mostrare un caso di corretto allineamento?
Viene mostrato come esempio una grave artrosi della caviglia. C’è stata una frattura del perone che è guarita. Il perone ed i legamenti che sono collegati al perone non vanno toccati!!!
La natura ha creato un ponte osseo che collega tibia e perone: questo collegamente conferisce una grande stabilità alla caviglia malata. Questo ponte osseo non va toccato!!!
La radiografia post-operatoria della protesi mostra che il piede è correttamente disposto in linea con la tibia.
Le linee tangenti all’impianto tibiale e astragalico sono parallele al piano d’appoggio al suolo.
Quale è la protesi di caviglia che dura di più?
La domanda più corretta da fare al chirurgo ortopedico è “Quale è la protesi di caviglia che dura di più?” Non tanto “Quanto dura la protesi di caviglia?”
Il rispetto dell’allineamento dell’arto e un corretto montaggio delle componenti contribuiscono alla prolungata durata della protesi della caviglia. L’intervento deve evitare i fattori di instabilità. La protesi corretta viene stabilizzata ad ogni passo e non subisce carichi asimmetrici. Ecco perchè la durata della protesi della caviglia dipende dalla stabilità
Contatta Il Dott. Scala
Il Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:
Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton
Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.
Il dott. Scala non visita a Napoli?
Gent. Sig.ra, grazie per aver scritto. Le visite si fanno privatamente solo presso la clinica ARS MEDICA in Roma. Via Cesare Ferrero di Cambiano 29.Chiami il 3357662164 per un appuntamento e per una radiografia convenzionata (si faccia preparare dal suo medico l’impegnativa per: RXgrafia piede e caviglia dx e sin sotto carico). Saremo in grado di valutare di che cosa si tratta e che cosa si può fare. Cordiali saluti.
dott. Andrea Scala