L’approccio più moderno per il trattamento del blocco articolare è l’artroscopia. Questa metodica consente di verificare la situazione all’interno della articolazione.

Nei casi di tendinopatie del tendine d’Achille la tecnica più moderna ed aggiornata è la tendoscopia. La metodica artroscopica viene usata per avere una visione diretta del tendine malato e della sua patologia. L’uso di questa procedura consente una diagnosi accurata e un trattamento mirato.

Hai la caviglia bloccata ma non sai quali possano essere le cause?

Allora resta su questo articolo, andremo a vedere insieme le possibili motivazioni e rimedi principali.

La caviglia bloccata può essere un problema che affligge la nostra quotidianità. Muovere la caviglia senza particolari blocchi è estremamente importante per la corretta riuscita di movimenti come la camminata, la corsa o in generale diverse attività sportive.

Quali sono i sintomi di una caviglia bloccata? Come mai rappresenta una problematica da non sottovalutare?

Tra i movimenti che vengono maggiormente compromessi troviamo sicuramente la limitazione dell’avvicinamento del dorso del piede alla tibia (estensione). Nel caso specifico, si tratta di un blocco nella dorsiflessione, un movimento fondamentale per camminare in modo fluido.

Nel caso in cui vi sia una mancanza di mobilità da questo punto di vista, vi sarà un distacco precoce del tallone. Il modo di camminare procederà a scatti e sarà meno fluido. Per appoggiare il tallone al suolo l’arto dovrà portare il ginocchio all’indietro (iper-estensione del ginocchio).

Una caviglia bloccata può essere dovuta a diversi fattori:

  • Rigidità articolare: può essere dovuta ad una lunga immobilizzazione, come ad esempio in seguito a fratture e distorsioni, curate con il gesso o con il tutore. Derivano da una riduzione del movimento e sono dovute alle rigidità capsulari.
  • Retrazioni muscolari al muscolo tricipite surale: ridotta capacità di allungamento dei muscoli del polpaccio.

 

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La contrattura e la retrazione dei muscoli del polpaccio sono la causa più frequente di tendinite del tendine d’Achille

Caviglia bloccata: rigidità e danno del tendine d’Achille

La caviglia è un’articolazione estremamente complessa e soprattutto delicata. Le lesioni, infiammazioni, distorsioni e microtraumi possono determinare dei grossi problemi nelle sue funzionalità. Se ci riferiamo al danno del tendine d’Achille, si può riscontrare grande rigidità e una sensazione di dolore che può compromettere i movimenti.

Molto spesso una caviglia rigida è causata da tendinosi che colpisce il tendine d’Achille. Si tratta di una degenerazione del tendine il quale perde le sue funzioni e caratteristiche normali e diventa particolarmente rigido. Il tendine perde la sua elasticità e si ispessisce subendo delle calcificazioni. La tendinosi può essere causata anche da un’attività sportiva che sovraccarica eccessivamente l’articolazione. Esistono alcuni sport che possono favorire l’insorgenza di questa problematica come ad esempio il calcio, il volley, il basket, il tennis, jogging o il pattinaggio. In queste attività la caviglia è sottoposta ad un sovraccarico, traumi e infiammazioni che possono diventare croniche.

Le altre cause che possono rendere rigida o bloccare una caviglia sono:

  • La postura, indossare delle scarpe non idonee;
  • Piedi piatti, anomalie nel piede che possono favorire le infiammazioni;
  • Piedi cavi, anomalie nel piede che possono favorire le infiammazioni;
  • Piedi pronati, anomalie nel piede che possono favorire le infiammazioni;
  • Malattie dismetaboliche: possono alterare la composizione del tessuto tendineo e favorire il processo di fibrosi che fa perdere elasticità all’articolazione;
  • Patologie degenerative, tra queste possiamo trovare diversi tipi di artrite.

Quali sono i fattori a rischio? Chi soffre maggiormente di tendinosi?

  • Sportivi di sesso maschile;
  • Sovrappeso;
  • Utilizzo di calzature non idonee;
  • Avanzare dell’età (solitamente dopo i 30 anni si può verificare questa problematica);
  • Utilizzo di farmaci che possono aumentare il rischio di lesioni tendinee (antibiotici chinolonici);
  • Diabete;
  • Svolgere in modo scorretto l’allenamento per quanto riguarda la durata, l’intensità e le distanze.

Sintomi della tendinite d’Achille

La tendinite d’Achille peggiora con il passare del tempo, tra i vari sintomi possiamo trovare molto frequentemente:

  • Dolore nella parte posteriore della gamba;
  • Sensazione di caviglia bloccata;
  • Dolori forti quando si corre per un tempo prolungato;
  • Rigidità eccessiva della caviglia e del tendine;
  • Gonfiore del tendine d’Achille;
  • Scricchiolii molto frequenti accompagnati da schiocchi quando si muove il tendine;
  • Fiacchezza, estrema debolezza nella parte inferiore della gamba;
  • Dolore molto più intenso al mattino, solitamente dopo i primi passi.

 

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Il gonfiore ed il dolore a livello del tendine d’Achille sono i sintomi più comuni della Tendinite

Come curare la tendinite

Quali sono i migliori metodi per curare la tendinite?

Curare la tendinite non è semplice, l’importante è affidarsi sempre ad un bravo ortopedico. Si tratta di una terapia che richiede molta pazienza, la parte fondamentale è attenersi alle indicazioni fornite dal medico.

Solitamente, viene consigliato un approccio che possa racchiudere:

  • Infiammatori, in grado di ridurre i sintomi in tempi brevi.
  • Rimedi pratici, visite specialistiche, tutori, fino ad arrivare a delle operazioni chirurgiche;
  • Stretching e fisioterapia, importantissimi per il recupero e per tornare ad avere sicurezza nei movimenti.

Per guarire in modo completo potrebbero essere necessarie delle settimane o addirittura dei mesi. Se il dolore viene trascurato, possono essere opportuni fino a 6 mesi prima di iniziare a vedere dei miglioramenti. Per tutti questi motivi, il consiglio migliore che si può dare è quello di recarsi da un ortopedico per poter iniziare una cura il prima possibile.

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Trascurare una caviglia particolarmente rigida, bloccata o una tendinite non è mai una buona idea perché non farà altro che protrarre il dolore nel tempo. Il provvedimento migliore è quello di ricorrere alla artroscopia di caviglia quando il blocco dipende da problemi intra articolari e alla tendoscopia quando occorre esaminare i tendini e le guaine intorno alla caviglia.

Caviglia bloccata: prevenzione e cura

Per prevenire una caviglia rigida si devono utilizzare delle calzature che siano adeguate in base al tipo di attività che svolgiamo. Una delle parti fondamentali è evitare di sovraccaricare l’articolazione, lo stretching gioca un ruolo molto importante prima di qualsiasi attività sportiva.

Perché lo sport può essere un alleato per sconfiggere la rigidità?

Muoversi nel modo adeguato può facilitare la guarigione e prevenire le successive ricadute, il medico può suggerire le tecniche corrette e se necessario a chi rivolgersi per quanto riguarda la fisioterapia. Nonostante sia molto comune credere che lo sport non aiuti la guarigione, è importante smentire questa convinzione e far comprendere che non è vero.

Ovviamente, sottoporsi a controlli ortopedici periodici nel momento in cui ci rendiamo conto che i dolori non sono sporadici. Anche l’alimentazione è basilare per prevenire i problemi alle articolazioni, i pasti devono essere equilibrati, ricchi di vitamine, omega 3 e minerali. Fondamentale è consumare pochi alcolici e alimenti ricchi di zucchero o di origine animale.

Nonostante in alcuni casi sia molto complicato prevenire la tendinite d’Achille o la rigidità della caviglia, esistono situazioni dove modificando il proprio stile di vita si diminuisce il rischio:

  • Aumentare l’attività fisica ma sempre in modo graduale;
  • Fare stretching e riscaldarsi sempre in modo adeguato;
  • Utilizzare solo calzature idonee e di buona qualità che offrano un supporto adeguato;
  • Rinforzare i muscoli del polpaccio con diversi esercizi;
  • Eseguire dei massaggi per aiutare la problematica.

Si tratta di consigli da mettere in atto per prevenire e allo stesso tempo non peggiorare la situazione di rigidità. L’importante è che la mobilità non sia compromessa, che il movimento sia fluido ma mai esagerato per quanto riguarda il carico. Muoversi fa bene, è importante comprenderlo e soprattutto calibrare il peso e i movimenti nel modo giusto per aiutare la caviglia a recuperare.

Decidere di non trattare determinate patologie di tendinite o di blocco alla caviglia può comportare dei gravi problemi a lungo andare. Tra questi troviamo la cronicizzazione dei sintomi e addirittura lesioni permanenti ai tendini. La lesione al tendine d’Achille po’ essere addirittura invalidante, limita le capacità motorie e richiede l’intervento del medico chirurgo. Il consiglio è quello di ascoltare sempre il proprio corpo e non tralasciare determinate problematiche perché non faranno altro che protrarsi nel tempo.

Nel momento in cui ci si rende conto dei primi sintomi è importante rivolgersi ad un medico ortopedico per effettuare delle visite mirate. Cerchi un professionista su Roma? Allora contatta il Dott. Andrea Scala, chirurgo ortopedico a Roma per ricevere il parere di un esperto.

Contatta Il Dott. Scala

protesi-caviglia-dott-scalaIl Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:

Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton

Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.