Perché il chirurgo impara l’Anatomia?
L’Anatomia Umana Normale è il primo esame del corso di Medicina e Chirurgia. Si studia l’Anatomia per costituire il modello di organismo normale che il professionista deve avere sempre ben presente. L’Anatomia insegna a curare l’organismo umano riportandolo alla normalità. Nessun organo e apparato fa eccezioni. Anche la Caviglia deve seguire queste regole. Non vi sono novità o cose moderne in questo settore. L’Anatomia non va interpretata, va rispettata, come la natura.
Perché è importante la Biomeccanica?
Il corretto funzionamento della Anatomia porta alla Biomeccanica. Il Chirurgo deve tenere bene in mente queste due materie quando opera la protesi di caviglia. Si deve riportare l’articolazione della caviglia danneggiata e malata verso uno stato di normalità, evitando di provocare altri danni. Solo con questa rigorosa dirittura professionale si garantiscono il corretto funzionamento dell’impianto e la sua durata nel tempo.
La frattura altera l’Anatomia della caviglia?
La frattura della caviglia è uno dei traumi più frequenti dell’organismo. La capsula articolare si lacera. Quando la cartilagine danneggiata si schiaccia si verifica l’artrosi della caviglia. L’elemento più caratteristico è la frattura dei malleoli. Sottoposti alla violenza del trauma i malleoli si staccano e si frantumano. Ci vogliono molte cure e molto tempo per far consolidare le fratture dei malleoli. Quando si impianta la protesi di caviglia la scelta migliore è rispettare ciò che ha fatto la natura.
Quando si impianta la protesi di caviglia non è proprio il caso di rompere nuovamente il perone guarito.
Le malattie reumatiche alterano l’Anatomia della caviglia?
Le malattie reumatiche creano uno stato cronico di infiammazione. La membrana che avvolge le articolazioni si infiamma e si ispessisce. Si forma una grande quantità di liquido sinoviale. La membrana sinoviale aggredisce la cartilagine articolare che si assottiglia. Quando la cartilagine degenera le ossa si toccano e avviene un attrito molto doloroso. Per questo le articolazioni colpite da reumatismo sono arrossate, calde, gonfie e dolorose. La malattia può colpire un settore articolare più gravemente di un altro e questo squilibri causa deformità. Per questo motivo la malattia reumatica più diffusa si definisce “artrosi deformante”. Quando si impianta la protesi di caviglia nella malattia reumatica non è proprio il caso di rompere il perone, già colpito dalla
La Anatomia contribuisce alla Chirurgia?
La Chirurgia deve studiare un modo di penetrare nell’organismo che non provochi lesioni, per arrivare agli organi ammalati. Solo conoscendo l’Anatomia non si taglia a vanvera e non si aggiungono ulteriori danni a quelli già esistenti. Sono state studiate nei secoli vie d’accesso che arrivano nella profondità del corpo umano senza rompere, tagliare o danneggiare le importanti strutture dell’organismo.La anatomia della caviglia spiega chiaramente che cosa è meglio evitare per non creare danni all’organismo.
Quale è la via d’accesso per la protesi di caviglia?
La via d’accesso anteriore è quella che rispetta l’Anatomia. Dopo aver inciso la cute si protegge accuratamente il nervo Peroneo Superficiale. Si incide il retinacolo degli estensori e si penetra nel varco naturale tra il tendine del Tibiale Anteriore e l’Estensore Lungo dell’Alluce. L’articolazione si vede molto bene. Ai due lati si osservano il malleolo tibiale ed il malleolo peroneale. Posteriormente si trova il tendine d’Achille. Il chirurgo può controllare in ogni momento tutta l’Anatomia della caviglia. L’elemento più importante è il mantenimento della integrità dei due malleoli che sono la base della stabilità della caviglia.
Come si deve comportare il chirurgo ortopedico?
Il rispetto scrupoloso della Anatomia umana è la sola guida sicura. In occasione degli interventi chirurgici in cui si deve riparare il danno articolare provocato dalla frattura oppure dal reumatismo articolare il chirurgo deve impiantare la protesi senza causare danni ulteriori ad un organismo già tanto provato dal trauma e dalla malattia.
Perché qualcuno taglia il perone per arrivare alla caviglia?
Questo si deve al fatto che alcuni chirurghi americani hanno avuto una disastrosa esperienza con una protesi molto invasiva che distruggeva la caviglia.
Sconvolti da questa esperienza questi medici hanno pensato di risolvere i problemi con il taglio del perone per impiantare la protesi dal lato esterno della caviglia. Una casa farmaceutica ha realizzato questa loro idea e ha messo in commercio una particolare protesi. Secondo questa protesi si deve tagliare un qualcosa che è sano. In linea con la teoria (“PRIMUM NON NOCERE”) il fatto di tagliare una parte sana sarebbe contrario alla logica medica e chirurgica.
Il perone è importante per la stabilità della caviglia?
Nella via d’accesso laterale non si taglia solo il perone ma si tagliano anche i legamenti laterali e la sindesmosi. Il rischio è che il perone tagliato può non consolidare. Soprattutto se c’è stata una frattura e sono già state messe placca e viti. I legamenti possono non ri-attaccarsi e da questo deriva la instabilità. E allora quando il paziente appoggia il piede operato ogni cosa va per conto suo. Il paziente avverte dolore e l’appoggio non è stabile e sicuro.
Ma i legamenti della caviglia tagliati come guariscono?
Questo è il problema. Quando il chirurgo taglia qualcosa non ha la certezza che la struttura tagliata si incolli di nuovo come prima. Occorre capire che le strutture del corpo umano non si possono tagliare e ri-appiccicare come si vuole. Basti pensare che tutto l’organismo si forma tutto insieme durante la gravidanza. In quei mesi l’organismo raggiunge la completezza della perfezione. Solo in quel periodo tutto si forma insieme ossa, cartilagine, capsula articolare, legamenti, tendini ecc. ecc. Quel momento magico non può essere replicato. Per questo semplice motivo non si dovrebbero mai tagliare strutture sane, naturali e importanti per l’organismo.
E’ meglio evitare il taglio del perone?
In questo periodo viene valorizzata la integrità e la conservazione della natura. Allora proprio non si capisce come possa sembrare normale l’idea (e la pratica) che si possano tagliare componenti sane del corpo umano senza valutare le conseguenze. Si deve dire chiaramente e apertamente che tagliare il perone fa correre al paziente il rischio grave che le strutture tagliate alle volte non si ricongiungono. La cosa migliore è non correre affatto questo rischio e lasciare i malleoli dove si trovano.
Contatta Il Dott. Scala
Il Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:
Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton
Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.
Purtroppo io sono una vittima dell’impianto protesico della tibiotarsica per via laterale eseguito da chi sa lei. Dopo appena un anno sono stato costretto per via del dolore residuo assolutamente insopportabile ed invalidante ad un pesante intervento di revisione protesica, osteotomia del perone per cercare di reallinearlo, il tutto preceduto da un intervento di neurolisi del surale. Purtroppo, nonostante la grande abilità e coraggio del chirurgo che mi ha rioperato, anche questo secondo impianto no ha risolto il mio dolore sia a riposo ma sopratutto sotto carico che si concentra sopratutto intorno al malleolo peronealee e nella regione anterolaterale della caviglia. Pertanto ho capito che bisogna diffidare di chi propone la stessa medicina per tutte le patologie. Presto verrò da lei per un consulto, anche se sono pessimista sulla possibilità di risolvere o quanto meno attenuare il mio problema. Peccato non aver saputo prima della sua esistenza
Gent. Sig. Carlo, grazie per aver scritto. Mi dispiace per quanto le accade. Venga a trovarmi. Le visite si fanno presso la clinica ARS MEDICA in Roma (controlli dove è situata). Chiami il 3357662164 per un appuntamento e per una radiografia convenzionata (si faccia preparare dal suo medico l’impegnativa per: RXgrafia piede e caviglia dx e sin sotto carico). Saremo in grado di valutare di che cosa si tratta e che cosa si può fare. Cordiali saluti.
dott. Andrea Scala